medyapro organismo di mediazione

COS’È LA MEDIAZIONE

Controversie civili

La mediazione è un sistema per risolvere le controversie civili.

Sistema alternativo

Con la mediazione si può prevenire un eventuale giudizio in Tribunale o di fronte al Giudice di Pace.

Differenza con la conciliazione

La mediazione è la procedura che porta alla conciliazione, liberamente decisa tra le parti.

Durata della mediazione

La durata legale della mediazione non è superiore ai tre mesi.

Quando è obbligatoria la mediazione

Condominio, diritti reali, divisioni, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione e altri.

Chi può partecipare alla mediazione

Partecipano la parte istante, la parte chiamata, il mediatore e gli avvocati (nelle materie obbligatorie).

Tutte le informazioni

MEDIAZIONE CIVILE

Scopri cos’è la mediazione civile, a cosa serve la mediazione civile, la differenza tra mediazione e conciliazione, le fasi della mediazione e quando è obbligatoria la mediazione, oltre a molte altre informazioni utili riguardanti la procedura di mediazione.

Deposita la domanda di mediazione

Che cos’è la mediazione civile?

La mediazione civile è un sistema di risoluzione delle controversie civili, introdotto con il D.Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 e successive modifiche, ed è l’attività svolta da un terzo imparziale, finalizzata ad assistere due o più soggetti, sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa.

A cosa serve la mediazione?

La mediazione civile serve a prevenire un eventuale giudizio ordinario davanti al Tribunale o al Giudice di Pace ed è perciò un sistema alternativo a questo.

Che differenza c’è tra mediazione, conciliazione e arbitrato?

La mediazione è la procedura che porta alla conciliazione, ossia il momento finale della mediazione, il suo risultato, liberamente ed esclusivamente deciso dalle parti. Mediazione e conciliazione sono strettamente collegate tra loro, mentre l’arbitrato implica una decisione (lodo arbitrale) emessa da un arbitro che funziona come un giudice privato.

Quali sono le fasi della mediazione?

Il procedimento è semplice e veloce, con una durata legale non superiore a tre mesi. Dopo il deposito dell’istanza, l’organismo ha 30 giorni di tempo per fissare il primo incontro di mediazione e la procedura si conclude normalmente nel termine massimo di 3 mesi, generalmente tra i 20 e i 40 giorni dal deposito della domanda.

Chi è il mediatore?

Il mediatore è una figura terza e imparziale, ma NON è un giudice. Il mediatore è un professionista con conoscenze in ambito tecnico e giuridico e nelle tecniche di ADR (Alternative Dispute Resolution), che utilizza per aiutare le parti a risolvere una controversia e a raggiungere un accordo che soddisfi tutti i soggetti coinvolti.

Quando è obbligatoria la mediazione civile?

La mediazione è obbligatoria, come condizione di procedibilità per l’avvio del processo, in materie quali:

  • condominio
  • diritti reali
  • divisione
  • successioni ereditarie
  • patti di famiglia
  • locazione
  • comodato
  • affitto di aziende
  • risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria, da diffamazione con il mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità
  • contratti assicurativi, bancari, finanziari

e altre materie specificate nell’articolo 5 del d.lgs. n. 28 del 2010.

Inoltre, dal 20 giugno 2023, la mediazione è obbligatoria anche per materie quali:

  • associazione in partecipazione
  • consorzio
  • franchising
  • opera
  • rete
  • somministrazione
  • società di persone
  • subfornitura.

In questi casi di mediazione obbligatoria, la parte che intende agire in giudizio ha l’onere di tentare la mediazione, con l’assistenza di un avvocato. L’avvocato dovrà, chiaramente e per iscritto, informare il proprio assistito sia della possibilità di procedere alla mediazione e delle relative agevolazioni fiscali che dei casi in cui il procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale. Il giudice, qualora rilevi la mancata allegazione del documento all’atto introduttivo del giudizio, informa la parte della facoltà di chiedere la mediazione.

In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata dalle parti su base volontaria, sia prima che durante il processo.

Perché è necessaria la presenza dell’avvocato nelle mediazioni obbligatorie?

La legge prevede che tutte le parti aderenti alla mediazione obbligatoria siano assistite da un avvocato. L’accordo che sia stato sottoscritto dalle parti e dagli stessi avvocati costituisce titolo esecutivo per l’espropriazione forzata, l’esecuzione per consegna o rilascio, l’esecuzione degli obblighi di fare e non fare, nonché per l’iscrizione dell’ipoteca giudiziale. Gli avvocati attestano e certificano la conformità dell’accordo alle norme imperative e all’ordine pubblico.

In tutti gli altri casi l’accordo allegato al verbale può essere omologato, su istanza di parte, con decreto del Tribunale, previo accertamento della regolarità formale e del rispetto delle norme imperative e dell’ordine pubblico.

Cos’è la mediazione delegata?

Si parla di mediazione delegata quando il processo è stato avviato, anche in sede di giudizio d’appello, e il giudice, in base allo stato del processo, alla natura della causa e al comportamento delle parti, così da non favorire dilazioni, può disporre l’esperimento del procedimento di mediazione che è condizione di procedibilità della domanda giudiziale. Non è infrequente il caso che il giudice rimandi in mediazione le parti quando una delle parti non abbia partecipato al primo incontro o anche quando, pur avendo aderito alla mediazione, non abbiano trovato un accordo.

Cos’è la mediazione contrattuale?

La mediazione contrattuale è legata alla presenza di un’apposita clausola inserita nel corpo di un qualsiasi contratto (di fornitura, appalto, incarico professionale, ecc…), in uno statuto oppure nell’atto costitutivo di una società che la prevede.

Cosa sono le clausole di mediazione?

Anche al di fuori degli ambiti di applicazione della mediazione obbligatoria, le parti possono avviare una procedura di mediazione su base volontaria e possono altresì inserire nei contratti o negli statuti di società una specifica clausola di mediazione per le liti che possano insorgere nei rapporti disciplinati dagli stessi.

La clausola di mediazione impegna le parti a rivolgersi al servizio di mediazione individuato in via preliminare all’eventuale processo e permette in questo modo di abbattere i costi del contenzioso e rendere maggiormente esigibili i diritti di ognuno. Nel caso in cui la clausola non indichi chiaramente presso quale organismo si svolgerà la mediazione, ai sensi del D. Lgs. 28/2010, la scelta è rimessa alla parte che per prima deposita l’istanza di mediazione.

Chi può partecipare alla mediazione?

Possono partecipare alla mediazione la parte istante (chi chiede di avviare un incontro di mediazione) e la parte chiamata (chi viene chiamato a partecipare all’incontro di mediazione), oltre al mediatore, agli avvocati (la cui assistenza è obbligatoria per le materie definite obbligatorie dalla legge), e ai consulenti per il supporto e per le eventuali perizie tecniche.

Che grado di riservatezza può garantirmi la mediazione?

Tutto ciò che le controparti diranno, le dichiarazione che faranno, ogni considerazione esposta durante gli incontri, così come la documentazione acquisita nel corso del procedimento, non possono in alcun modo essere utilizzate quali prove nel successivo (ed eventuale) giudizio ordinario. Lo stesso mediatore e le parti presenti durante gli incontri, sono soggette al vincolo della riservatezza.

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I VANTAGGI FISCALI DELLA MEDIAZIONE

Scopri i vantaggi fiscali e i crediti di imposta che puoi ottenere aderendo alla mediazione.

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Tutti gli atti, documenti e provvedimenti relativi alla procedura sono esenti dall’imposta di bollo e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura.

Mediazione: vantaggi in caso di accordo

Nel caso in cui si raggiunga un accordo, il relativo contratto è esente da imposta di registro fino al valore di € 100.000. Oltre tale valore, l’imposta si calcola solo sulla parte eccedente.
In caso di successo della mediazione, alle parti è riconosciuto un credito d’imposta per le somme pagate all’organismo fino alla concorrenza di € 600.

In caso di mediazione obbligatoria o delegata è altresì riconosciuto un credito di imposta commisurato al compenso corrisposto al proprio avvocato per l’assistenza nella mediazione, secondo quanto previsto dai parametri forensi e fino a € 600.
Se il giudizio si estingue a seguito dell’accordo di conciliazione, viene riconosciuta alla parte un ulteriore credito di imposta pari al contributo unificato versato e fino alla concorrenza di € 518.

Se la mediazione è obbligatoria o delegata, per i soggetti che avrebbero beneficiato del gratuito patrocinio nel giudizio in tribunale, è gratuita.

Mediazione: in caso di mancato accordo

Qualora la mediazione non riuscisse il credito d’imposta è ridotto alla metà rispetto agli importi sopra indicati.

Scopri come

DEPOSITARE LA DOMANDA DI MEDIAZIONE

La procedura di deposito è semplice e immediata.

Deposita la domanda di mediazione

Depositare la domanda di mediazione è semplice. Scopri come fare in questi semplici passaggi.

Come depositare la domanda di mediazione

  1. clicca su questo link -> “Deposita Domanda” e accedi alla piattaforma inserendo i dati richiesti
  2. compila la domanda
  3. allega i seguenti documenti:
    • carta d’identità della parte istante e dell’avvocato in corso di validità (obbligatorio);
    • mandato alla mediazione (obbligatorio)
    • visura camerale aggiornata (da produrre in caso di società e comunque prima della sottoscrizione di accordi)
    • copia del provvedimento del Giudice (obbligatorio in caso di mediazione delegata)
    • copia del contratti/statuto o atto costitutivo contenente la clausola conciliativa (obbligatoria solo per mediazioni contrattuali)
    • pagamento delle spese di segreteria tramite bonifico bancario
  4. clicca su INVIA e attendi la PEC DI CONFERMA DEL DEPOSITO

Vuoi sapere quanto costerà la tua mediazione?  Scopri i costi della mediazione.

Modalità di pagamento della mediazione

Bonifico bancario

Intestato a MedyaPro Srl
Banco Popolare di Verona
IBAN: IT77X0503411716000000007462

Indicare nella causale il numero della procedura e il nome della parte.

La invitiamo a spedire al fax 045 8302748 o via email info@medyapro.it la ricevuta del bonifico bancario.

Informazioni utili per il deposito della domanda di mediazione

  • L’avvocato può firmare la domanda di mediazione per conto del cliente ma dovrà allegare comunque la fotocopia del documento di identità del cliente e il mandato alla mediazione sottoscritto dal cliente.
  • Tutti i documenti che alleghi alla domanda sono pubblici e verranno visti da tutte le parti. Se hai documenti riservati potrai inserirli in un momento successivo, direttamente sull’Area Riservata.
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MEDIAZIONE: procedure e regolamenti

Scopri le leggi che sottendono all’istituto della mediazione e i regolamenti adottati dai mediatori e dall’organismo di mediazione MedyaPro.

Quali sono le norme che regolamentano la mediazione?

Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010 aggiornato al D.Lgs.149/2022 Attuazione dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n.69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali.

Decreto Ministeriale 1.8.2023 – Determinazione liquidazione e pagamento anche mediante riconoscimento di credito di imposta onorario spettante avvocato della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato e Incentivi fiscali nella forma del credito di imposta nei procedimenti di mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita

Decreto Ministeriale n. 150 del 24 ottobre 2023
Decreto Ministeriale n. 180 del 18 ottobre 2010
Decreto Legislativo n. 69 del 21 giugno 2013
Decreto Ministeriale n. 139 del 4 agosto 2014
Direttiva Europea n. 52 del 21 maggio 2008

Qual è la procedura di mediazione applicata da MedyaPro?

MedyaPro ha redatto il regolamento per la mediazione ai sensi degli art. 2 e 5 del D.lgs. n. 28/2010 e successive modifiche. Il presente regolamento è applicabile alla mediazione per controversie civili e commerciali, relative a diritti disponibili, che le parti tentino di risolvere in maniera collaborativa, in forza di un accordo, di una clausola contrattuale e/o statutaria, di un obbligo di legge, su invito o ordine del giudice, su iniziativa di taluna o di tutte le parti, presso l’organismo di mediazione MedyaPro.

Leggi il regolamento.

Il codice europeo di condotta dei mediatori

Questo documento stabilisce una serie di principi fondamentali che i mediatori individuali possono scegliere di seguire volontariamente, assumendosene la responsabilità personale. Questi principi sono applicabili a vari ambiti di mediazione civile e commerciale.

Le entità che offrono servizi di mediazione possono anche prendere l’impegno di rispettare questi principi, richiedendo ai mediatori che lavorano sotto la loro egida di aderire a tali norme di condotta. Queste organizzazioni sono incoraggiate a divulgare le azioni intraprese (come la formazione, la valutazione e il monitoraggio) per assicurare che i mediatori rispettino il codice.

Nel contesto di questo codice, la mediazione è definita come un processo, indipendentemente dalla sua denominazione o caratterizzazione specifica in ogni stato membro, attraverso il quale due o più parti tentano di giungere a un accordo per risolvere una disputa che le contrappone, senza ricorrere a un giudizio e con il supporto di una terza parte neutrale, denominata “mediatore”.

L’aderenza a questo codice non influisce sull’applicazione delle leggi nazionali o delle normative specifiche delle varie professioni.

Le organizzazioni di mediazione hanno la possibilità di sviluppare codici di condotta più dettagliati, che riflettano le peculiarità del loro contesto operativo o i vari tipi di servizi di mediazione che offrono, incluso il settore della mediazione familiare o quella legata ai consumatori.

Leggi il codice di condotta europeo.